mercoledì 16 novembre 2011

I Poli-Tecnici


Monti ha tenuto l’Economia,
Sviluppo Economico e Infrastrutture Corrado Passera.
Giampaolo Di Paola alla Difesa,
Paola Severino alla Giustizia,
Anna Maria Cancellieri agli Interni,
Giulio Terzi di Sant’Agata agli esteri,
Corrado Clini all’Ambiente,
Mario Catania all’Agricoltura,
Lorenzo Ornaghi ai beni culturali,
Elsa Fornero a Lavoro e Politiche Sociali,
Renato Balduzzi alla Salute.
Antonio Catricalà sarà indicato come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Monti ha indicato i ministri senza Portafoglio:
Enzo Moavero Milanesi,
Piero Gnudi,
Fabrizio Barca,
Piero Giarda,
Andrea Riccardi.

Link:  http://www.tzetze.it/tzetze_news.php?url=http%3A%2F%2Fwww.polisblog.it%2Fpost%2F12489%2Fdue-o-tre-cose-veloci-sui-ministri-del-governo-monti%3F
Due o tre cose veloci sui ministri del governo Monti

E così alla fine è arrivata la lista dei ministri del nuovo governo. Chi sono i nuovi ministri (qui la nostra scheda con tutte le loro biografie) del governo di Mario Monti? Nomi poco noti al grande pubblico. Ma a leggere tra le righe c’è chi ha voluto - ed è riuscito - a cacciare Berlusconi e i suoi alleati. Sarà anche il governo dei tecnocrati, delle banche, dei poteri forti: ma erano proprio loro i primi a non poterne più di Berlusconi. E infatti ci sono i poteri forti e fortissimi - Corrado Passera e Piero Gnudi - c’è una generazione uscita da McKinsey, c’è un certo mondo cattolico, c’è un mondo accademico con l’asse Milano-Torino ben rappresentato.

Ci sono le università, c’è tanta Bocconi, ma c’è anche tanta Cattolica, e anche Politecnico. Profili di primissimo piano, con incarichi internazionali - penso per esempio all’ammiraglio Giampaolo Di Paola alla Difesa - o diplomatici con esperienza internazionale di livello, come Giulio Terzi di Sant’Agata agli Esteri. Due cose mi hanno colpito del nuovo governo: l’immensa pochezza dei predecessori, leggevo i nomi dei vecchi ministri e pensavo “Ma come abbiamo potuto lasciare che si prendessero quei posti?” risposta: abbiamo potuto. Lo stridio tra i vecchi e i nuovi è impressionante: vedo un abisso tra Francesco Profumo, al ministero dell’Istruzione, e Maria Stella Gelmini. E meglio tacere dell’altro abisso, quello tra Lorenzo Ornaghi e uno dei suoi predecessori ai Beni Culturali, Sandro Bondi.

La seconda cosa che è saltata all’occhio è una bella assenza, che personalmente mi fa molto piacere. Scompare del tutto la parola federalismo, scompaiono i feticci leghisti, sparisce il Ministero delle Riforme per il Federalismo - a cui capo c’era Umberto Bossi, è bene ricordarlo.

Cosa resta? Il Ministero per la Coesione Territoriale, che non solo è l’esatto opposto del secessionismo fuori moda della Lega che scompare, ma sarà anche gestito da un accademico meridionalista, Fabrizio Barca, e ammetto di avere sorriso un po’ leggendo i commenti di questo articolo de Il Giornale. Ve ne copioincollo uno


Il ministro delal repubblica delle banane padane ci informi cosa ha fatto lui in tre anni e mezzo al “ministero della semplificazione” della repubblica delle banane e Bossi in otto anni e mezzo al ministero delle riforme.

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